Trascorriamo parte della giornata online (6 ore in media su internet) eppure molti business hanno lì una presenza grossolana.
È un controsenso. Se infatti gli italiani utilizzano molto il web, com’è possibile che le aziende - fatte esse stesse da italiani - non sappiano sfruttare i canali digitali per massimizzare i propri interessi? Cosa succede quando si smettono i panni dell’utente finale e si vestono quelli di imprenditore, direttore generale, direttore marketing?
A metà febbraio, We Are Social ha condiviso i dati riferiti all’Italia del report Digital 2020 sostenendo che l’Italia “si conferma un paese maturo, connesso, social, e con un trend di adozione in crescita per quanto riguarda sia Internet in senso ampio, sia le piattaforme social, sia le nuove tecnologie”. Connesso e social, approviamo; maturo un po’ meno perché il grado di consapevolezza con cui le persone usano questi strumenti è, a nostro avviso, ancora basso. Una vita online però ce l’hanno e, volenti o nolenti, hanno aumentato le proprie competenze durante il periodo della quarantena.
A fronte di una maturazione digitale delle persone, le aziende restano indietro. Alcune usano molto bene i social per farci atterrare su siti improponibili, difficili da navigare e comprendere, su e-commerce così complessi all’uso che il tentativo di acquisto si trasforma in un invito all’abbandono del carrello. Altre aprono account su ogni social per farne un uso del tutto incostante, oppure li seguono con livelli di qualità talmente diversi da indurre a credere che si tratti di aziende distinte, altre ancora promettono newsletter e aggiornamenti e non si fanno più sentire.
Un’azienda, sia essa operante in un contesto B2C che B2B, commette un grosso errore se non gestisce la propria presenza online in modo coordinato e con ogni strumento. Da dove iniziare? Da strategia di web marketing coordinata e SEO.
Con i nostri clienti puntiamo sulla nostra capacità di consulenza strategica. Solo guardando alla situazione nel suo insieme si può costruire una strategia coordinata. Bisogna considerare obiettivi aziendali, condizione del mercato e della concorrenza, come si comporta il potenziale cliente, quali sono i risultati già ottenuti dai vari strumenti di comunicazione e marketing in uso e quali quelli attendibili, come interagiscono la funzione comunicazione e marketing e quella delle vendite.
In fondo è quello che fa un essere umano crescendo: mette insieme ogni informazione acquisita - una visione generale - e imparara a fare sempre meglio nel dettaglio. Perché un’azienda dovrebbe proseguire invece a tentoni?
La strategia inquadra e dà modo di arrivare a scegliere gli strumenti per ottenere i risultati fissati. Fra questi nel mondo digitale la SEO, Search Engine Optimization, ha un ruolo importante. Ci rivela al mondo e ci sprona al miglioramento. Ottimizzare infatti un sito, un e-commerce, una presenza social, una landing ecc. è il modo principe perché essi, e quindi la nostra azienda, siano trovati dai motori di ricerca e compaiano nella pagina dei risultati di ricerca. Questo è il contesto in cui opera la SEO. Per migliorare gli esiti, siamo indotti a monitorarli e leggerne i dati che rivelano le performance della presenza online e dunque le aree di miglioramento.
Far seguire a una strategia coordinata di comunicazione e marketing online azioni SEO mirate e continuative permette a un’azienda di acquisire una maturità online che si trasforma in risultati: più traffico su siti, blog, e-commerce, più brand awareness, più contatti qualificati, più vendite, per esempio. Maturare è bello!